Un folto gruppo di consorelle confratelli di Parte Guelfa ha recentemente partecipato ad una visita guidata alla meravigliosa Villa “La Quiete”. Tra le tante opere presenti è possibile contemplare una bellissima opera intitolata “Incoronazione della Vergine” di Sandro Botticelli, il pittore più conosciuto del Quattrocento fiorentino. Alcuni suoi dipinti come la Primavera e la Nascita di Venere sono diventati vere e proprie icone della cultura mondiale. L’Incoronazione della Vergine venne ritrovata nascosta e dimenticata in un magazzino. il suo ritrovamento suscitò sgomento e turbamento, tanto da far quasi gridare alla miracolosa riscoperta di un bellissimo dipinto che oggi si può finalmente ammirare a Villa “La Quiete”. L’opera del Sandro Botticelli e della sua bottega si trovava originariamente a Montevarchi. In seguito delle requisizioni napoleoniche, giunse prima nella Chiesa di San Jacopo di Ripoli ed infine alla Villa Medicea cara a Maria Vittoria della Rovere e all’Elettrice Palatina.

Sull’opera esiste una notazione del Vasari nell’edizione delle Vite dove annotava che il Botticelli in San Francesco in Montevarchi fece la tavola per l’altare maggiore. L’incoronazione della Vergine avviene in presenza di molti Santi: sono riconoscibili San Francesco, San Giovanni, San Pietro, Santa Caterina e, soprattutto per noi confratelli e consorelle di Parte Guelfa il nostro patrovo San Lodovico d’Angiò. Una stranezza emerge nell’osservare l’opera: soltanto due santi indossano calzari ovvero Santa Caterina e San Lodovico d’Angiò. Ebbene l’autore ha voluto segnalare che entrambi erano appartenenti a famiglie di rango e non potevano camminare a piedi scalzi. L’opera è divisa in due parti una celeste alla presenza di Dio e degli Angeli fatta interamente da Sandro Botticelli ed una terrena alla presenza dei santi in terra che guardano al cielo, portata a termine dalla bottega del maestro. L’opera venne realizzata tra il 1498 ed il 1508 e posizionata sull’altare maggiore della chiesa francescana di San Lodovico a Montevarchi.

 

Autore

Manuela Sacchetti