Non servono parole quando è la natura che urla il suo dolore. Uno scatto ci può raccontare un momento. Una storia. Un sentimento vissuto. E ce lo racconta tramite gli occhi di chi quello scatto lo ha visto ancora prima di farlo. La fotografia è probabilmente il mezzo più immediato che ci permette di vedere il mondo attraverso occhi che non sono i nostri. Diventa allora, per queste sue peculiarità, uno strumento importante. Un mezzo diretto e forte. A volte brusco, schietto, quasi brutale. Ci sono immagini che ci narrano quotidianamente la crisi che sta affrontando il nostro Pianeta. Spesso in maniera cruda e crudele.
Perché non ci sono solo scatti di tramonti e boschi incantati. Perché la fotografia è probabilmente il mezzo più immediato per trasmettere una sensazione, e se fatta con criterio, quella sensazione arriva subito, come un pugno nello stomaco. Il progetto di molti fotografi di immortalare il cambiamento climatico e i danni ad esso correlati è un mezzo vitale per metterci di fronte a certe realtà, e per farci comprendere che probabilmente è giunta l’ora di affrontare in maniera seria certe problematiche. E’ così che la fotografia diventa un’arma, usata a fin di bene, per descrivere la trasformazione del nostro Pianeta e per dare a tutti la possibilità di intervenire, dove possibile, per migliorarlo. Fra i più grandi fotografi, uno su tutti, Salgado, che con il suo lavoro ha permesso di conoscere tratti di mondo sconosciuti ai più, con i problemi che l’ambiente e la popolazione hanno affrontato e stanno affrontando. E nonostante uno scatto non sia mai lo stesso se visto da occhi diversi, questa arte ha in sé qualcosa di straordinariamente magico, perché ti porta ad avere una percezione immediata del mondo reale e degli eventi. Scorrendo sul web vi capiterà di imbattervi in immagini che non avranno bisogno di parole per comprenderle, in scatti del territorio ferito dalle guerre, dai terremoti. Di paesi sommersi dalle inondazioni. Di popolazioni in fuga da paesi che raccontano di migranti ambientali. A tal riguardo è sufficiente ricordare le foto degli animali in Australia accerchiati dalle fiamme durante i grandi recenti incendi. Dei loro occhi pieni di paura. Ecco. Quelle immagini credo che sostituiscano ogni parola. Da sole sono sufficienti a raccontare il dramma vissuto dal paese, dalla popolazione e dagli animali. Come quelle, anche altre, milioni che si trovano sulla stampa o sul web e che ci rendono partecipi attraverso altri occhi, di ciò che subisce l’ambiente ogni giorno. Ed è questa la meraviglia della fotografia. É questo che accade quando il linguaggio è così nitido e preciso (e non parlo di tecnica). Quando chi scatta ha l’occhio e il cuore di percepire la realtà delle cose che vede. Accade così che ogni parola diventa qualcosa di troppo. Di superfluo. Uno scatto, spesso, vale più di mille parole. E questo aiuta a mostrare, forse ancora meglio, l’impatto dei disastri ambientali sulla nostra Terra. Guardiamole queste foto e cerchiamo di partire anche da lì per migliorare la nostra vita e quella del nostro Pianeta. Impariamo a tutelarlo e a tutelarci.

 

Autore

Sara Salti