Il Papa riceve il Centro Francescano di Solidarietà, un’organizzazione di volontariato di Firenze, nata nel 1983, che aiuta famiglie povere, anziani e disabili. “Siate” ha detto il Pontefice “segno di chi sa chinarsi con tenerezza su chi è schiacciato dal peso della vita. Continuate a svelare ai poveri, anziani e disabili il cuore di Dio, Padre che vuole custodire, difendere e promuovere la dignità di ogni suo figlio e figlia”. Papa Francesco ha salutato così la cinquantina di operatori e volontari del Centro Francescano di Solidarietà di Firenze, ricevuti in udienza in Vaticano e guidati dalla presidente, Maria Eugenia Ralletto, e da padre Livio Crisci, Ministro della Provincia Toscana dei Frati Minori e Cappellano Onorario di Parte Guelfa.

L’associazione Centro Francescano di Solidarietà – Organizzazione di Volontariato opera sul territorio fiorentino ed è attiva dal 1983 per iniziativa degli Ordini Francescani Secolari di Firenze appartenenti alle tre famiglie (Frati Minori, Conventuali e Cappuccini). L’obiettivo è quello di aiutare le persone in difficoltà sia materiale che spirituale con l’opera di volontari (terziari e non), che cercano di seguire gli insegnamenti di San Francesco. I servizi attualmente operativi sono: 1) raccolta e distribuzione di vestiario usato; 2) centro di ascolto; 3) sostegno ad anziani e disabili.

Nel 1982 alcuni terziari francescani, in particolare Adolfo Cherici e Luciano Ticci, dettero vita a un’iniziativa di carattere assistenziale con l’intento di svolgere opere di carità nello spirito di amore fraterno tipico di San Francesco.

Il Centro Francescano inizia la sua attività nel febbraio del 1983, ospite del Convento di San Francesco in via Giacomini a Firenze, ed è aperto alla collaborazione di tutti, anche non terziari. Accanto ai volontari si deve ricordare la figura dell’Assistente spirituale che mantiene viva la consapevolezza che ogni sevizio è fatto per il Signore e ogni azione del Centro devono ispirarsi agli insegnamenti di San Francesco.

Nei primi tempi i servizi consistono principalmente nella compagnia delle persone sole o anziane, di piccoli aiuti come fare la spesa, comprare le medicine, accompagnare fuori persone che da sole non possono farlo, sapendo anche che spesso una parola buona, un sorriso, sono più importanti di tante attività. Vengono anche svolte attività di sostegno per svolgere pratiche sanitarie e amministrative.

Il Centro mantiene negli anni sostanzialmente questa fisionomia, anche se si avvertono i primi segni di un cambiamento nella società civile. Diminuiscono gli assistiti sia per il loro inserimento nelle RSA che per l’apparire del fenomeno delle badanti. Col tempo i volontari diminuiscono di numero e di efficienza, le parrocchie si organizzano in proprio provvedendo direttamente alle necessità dei parrocchiani.

Adeguandosi alle mutate condizioni, verso la fine del 2004 inizia la raccolta e la distribuzione di vestiario usato, alla quale si affianca l’attività di aiuto a persone in difficoltà economica, conseguente anche al fenomeno dell’immigrazione. L’iniziativa dei vestiti usati e di tutto ciò che è necessario per la casa diventa sempre più importante e assorbe la maggior parte del lavoro dei volontari. Anche l’aiuto alle famiglie italiane e straniere in grave difficoltà assume una rilevanza non secondaria, attività condotta in collaborazione con gli assistenti sociali.

Attualmente il Centro, realtà diversa da quella nata nel 1982, pur nella varietà dei servizi svolti cerca di essere sempre fedele all’ispirazione originaria di portare attraverso i volontari l’amore e la semplicità che animano lo spirito francescano.

Centro Francescano di Solidarietà

 

Autore

Gabriele Vaccaro