Sabato 16 Marzo è stato certamente un privilegio poter partecipare assieme ai Confratelli di Parte Guelfa al gemellaggio, con scambio di doni ed attestati tra i quali la Carta della laguna, tra Magistrato alle Acque di Venezia ed il nostro Ordo Partis Guelfae. L’incontro che ha ricordato cosa ha raccontato alla storia l’esilio di Cosimo I rientrato poi a Firenze gratificato dalla scorta veneziana frutto della sua attività ed ingegno finanziario – Cosimo portò pragmaticamente il concetto di banco per cambio e titoli nella Repubblica di Venezia – ed il Magistrato alle Acque di Venezia ci ha fatto presente cosa ha significato l’opera della loro istituzione per la città lagunare dalla sua costituzione ai giorni nostri.

Ho visto in ormeggio all’imbarco di San Marco un natante ad Idrogeno, Hepic è il suo nome, che gli addetti ai lavori di settore conoscono. Mi viene naturale quindi proporre alcune riflessioni sul tema Idrogeno. Un breve accenno innanzitutto lo devo fare sull’obbligo di dotare i natanti ad Idrogeno di motore endotermico per circolare in laguna imposto dalla Capitaneria di Porto di Venezia che è stato superato dalla nuova Regola Tecnica. Sarebbe questo un tema da proporre alla prima occasione al Magistrato alle Acque. Il processo elettrochimico che governa i propulsori a Fuel Cell è difatti in sicurezza perché non avviene alcuna combustione mentre per il rifornimento ora è disponibile in laguna una stazione di ricarica per cui non vi sono più problemi di Fueling con il rischio di avere una imbarcazione in balia della corrente nella trafficata laguna veneziana … Aver fatto parte della Task Force Normativa mi ha permesso di illustrare al meglio in varie sedi la legislazione vigente : credo che il ruolo di Associazione Italiana Idrogeno H2IT sia quello di fare da collante tra VVFF e Regioni e nel caso specifico con Venezia che ha una propria Magistratura alle Acque. Di lavoro da fare su vari ambiti sul fronte dell’adeguamento ed inserimento della filiera Idrogeno ne abbiamo ancora tanto.

La necessità di costruire un sistema energetico residente e decarbonizzato capace di integrare sempre più le fonti energetiche rinnovabili variabili e garantire al contempo flessibilità e sicurezza di approvvigionamento ha comportato negli ultimi anni l’avvio di numerose iniziative per promuovere l’impiego dell’idrogeno come vettore energetico pulito. L’idrogeno si presenta come una soluzione chiave per favorire la progressiva decarbonizzazione degli utilizzi finali in particolare, in maniera complementare al vettore elettrico prodotto da fonti rinnovabili, l’idrogeno può contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti nell’industria e nella produzione di energia elettrica e termica. Tali risultati possono essere raggiunti grazie ad una visione con obiettivi chiari che contenga tutti gli strumenti necessari a comporre un percorso di crescita e sviluppo che si evolva su un orizzonte temporale di breve medio e lungo periodo ed in parallelo preveda investimenti mirati in grado di aprire il mercato e di valorizzare le competenze e la competitività delle imprese.

Un Piano Nazionale dell’idrogeno si inserisce nel tema più ampio di una strategia per la decarbonizzazione e deve essere affrontato nella sua complessità e nel modo in cui entra ed influenza numerosi settori economici, sociali, ambientali nessuno dei quali deve essere trascurato per riuscire ad ottenere i risultati di impatto senza sbilanciare equilibri costruiti da lunga data ma ponendo anche nuovi ed importanti ambiziosi obiettivi. Chi scrive, con l’istituzione di cui fa parte e come ribadito di recente anche al Forum Natura organizzato da Parte Guelfa, ha accolto positivamente il documento di strategia idrogeno che il MASE anche grazie alla nostra consulenza sta redigendo poiché crediamo che questo possa rappresentare il set di ingredienti chiave per lo sviluppo del settore ed è atteso dalle imprese e dagli investitori ormai da lunga data. Si auspica infatti la messa in campo di un programma strategico di sviluppo del settore idrogeno in linea con gli impegni di decarbonizzazione e sostenibilità del settore energetico europeo. Si deve prevedere un percorso ben definito dove vengono identificati gli strumenti di finanziamento, le azioni legislative, le politiche territoriali e nazionali che possano creare indotto ed occupazione portando l’Italia ad ambire un ruolo strategico nel contesto geopolitico globale. In conclusione l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili assume il nuovo ruolo di vettore energetico per la decarbonizzazione sia di settori industriali che di nuovi settori come i trasporti inclusi quelli navali e fluviali. İn favore della tutela ambientale, la produzione di energia elettrica e calore dovrà rispettare gli obblighi di decarbonizzazione che invero hanno già innescato uno shift nella domanda di idrogeno verso quello rinnovabile e la presenza di nuovi settori da servire grazie alla maturazione di una filiera produttiva e di una normativa armorizzata. La mobilità è uno di questi settori ed oggi a Venezia abbiamo avuto un esempio di come la gestione del Magistrato alle Acque porti sul tavolo una nuova frontiera laddove già in laguna è presente una imbarcazione alimentata ad idrogeno.

 

Autore

Gaetano Santonocito