Si trova a Gerusalemme la spada di Goffredo di Buglione presso il francescano Terra Sancta Museum di Gerusalemme. Al momento non si può vedere è conservata nel grande patrimonio della Custodia di Terra Santa che sta allestendo con molta pazienza un museo a Gerusalemme da molti anni. I cristiani infatti custodiscono da secoli i luoghi santi della tradizione cristiana dall’Egitto alla Turchia, passando da Israele e la Siria, e principalmente lo fanno grazie allo sforzo della Custodia di Terra Santa, retta dall’Ordine dei Frati Minori detti anche Francescani. Di Goffredo esistono una serie notizie e di ricostruzioni del tempo, delle quali la principale è quella di Alberto di Acquisgrana, descritta nella sua opera Gesta francorum, dove racconta le vicende della prima crociata. Goffredo viene anche ricordato come il primo reggente di Gerusalemme, che però scelse di non farsi incoronare re, divenendo ufficialmente Advocatus Sancti Sepulchri, cioè difensore del Santo Sepolcro. L’intenzione era quella di non essere ricordato come il re che si fece incoronare con una corona d’oro, nel luogo dove Gesù si fece incoronare con una corona di spine.

La vita lo portò a vivere fino al 1100, morendo il 18 luglio forse all’età di 40 anni e le sue gesta divennero immediatamente leggendarie, tanto che oggi diremmo che la propaganda medievale lo portò a essere il cavaliere perfetto, che non aspira al potere, ma alla giustizia. Dante lo mise nel Paradiso al Canto XVIII, mentre Torquato Tasso ne cantò le gesta nella Gerusalemme Liberata. Quello che è certo è che la Prima crociata fu un successo militare e anche politico, e in termini moderni la potremmo definire come una blitzkrieg, cioè una guerra lampo, anche se durò dal 1096, anno di partenza della spedizione, al 1099, la caduta di Gerusalemme.

I musulmani che gestivano quei luoghi furono senz’ombra di dubbio sopraffatti, trovandosi impreparati a una guerra del genere, cosa che non accadde nelle crociate successive. Nel nuovo regno forse mancò un vero e proprio programma politico ed economico per governare quelle terre, il tutto sempre intossicato dalla politica europea, specie quella religiosa. Di Goffredo non sappiamo con precisione la sua sepoltura, ma è conservata nei secoli, anzi fra poco compirà il millennio, la sua spada. Una semplice spada a una mano sola, con impugnatura rivestita di legno, conservata a Gerusalemme e che ancora non è possibile vedere a causa dei lavori di allestimento del museo. Gli succedette il fratello, Baldovino I, re di Gerusalemme, che era di certo un uomo meno devoto di Goffredo, ma dalle doti militari superiori. Forse la più grande eredità di Goffredo è lo stemma a cinque croci, detto anche croce cosmica, la quale, cambiata dall’oro al rosso, è diventato l’inconfondibile stemma della Custodia di Terra Santa.

Gli eredi di Goffredo di Buglione sono i Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Autore

Fabrizio Orsini