Una delle raffigurazioni più singolari e controverse del patrono della Cavalleria, San Giorgio, é quella realizzata da Donatello, su commissione della prestigiosa Arte fiorentina dei “Spadai e Corazzai” e destinata all’antichissima Chiesa di Orsanmichele. Siamo invitati a prestare attenzione sulle particolarità di questa insolita rappresentazione, tanto insolita da essere stata per lungo tempo soggetta a critica. La prima cosa che colpisce é il non essere monturato! San Giorgio viene infatti rappresentato in piedi con le gambe leggermente divaricate saldamente ancorate a terra, nella posizione di “riposo”, di quiete, di attesa, differita pertanto da quella più conosciuta dell’azione, ovvero della energica tenacia del cavaliere della fede indomito, scevro da quel piglio tipicamente eroico e guerresco.

San Giorgio uccide il drago, simbolo del maligno

Tra i suoi piedi poggia la punta del pesante scudo “crociato”. Elemento questo che colloca San Giorgio ai tempi e alle gesta del tempo medioevale, pur restando ancorato alla storia e alla tradizione, acchè al Santo viene fatta indossare la “lorica” antico-romana e il mantello di cavalleria annodato sulla spalla destra e avvolto intorno al braccio sinistro. Essendo quella del Santo una figura di grande rilievo e legata storicamente tra realtá e legenda, Donatello scientemente lo posiziona “a terra” come per attestarne le virtù cristiane in una dimensione più umana e terrena, diradando così quella nube sottile della pura esaltazione e a tratti fantasiosa rivisitazione della sua figura.

Donatello conferisce poi all’espressione del volto  di San Giorgio i connotati della giovinezza, della bellezza aulica, della purezza, della fierezza e della determinazione, tutte ascrivibili alla fede cristiana autentica. I tratti morfologici risultano essere lineari e perfettamente simmetrici, i suoi lineamenti nobili e non marcati. Alla dolcezza del  suo volto, fa da contraltare la determinazione del suo sguardo che stupisce per la sua intensità, attestata anche dalle sopracciglia leggermente arcuate e aggrottate, qui sinonimo  di “attenzione costante” e vigile rivolte alla Gloria dell’Altissimo, per mezzo dell’unica Via che è Nostro Signore Gesù Cristo. Noterete infatti, come San  Giorgio orienti il suo volto verso sinistra, ovvero guardando a Colui che  “sedet ad dexteram Patris”.

Auguri a tutti i Cavalieri e alle Dame di Parte Guelfa!

Autore

Massimiliano Pulvano Guelfi