Parte Guelfa festeggia oggi la Giornata della Terra, in inglese Earth Day, vale a dire la più grande manifestazione ambientale del pianeta: un appuntamento che invita a riflettere e ad agire per affrontare seriamente temi fondamentali come l’inquinamento, il riscaldamento globale e la salvaguardia della biodiversità. Nel corso dei decenni la ricorrenza ha coinvolto sempre più nazioni e persone e quest’anno punta a una tre giorni di attivismo, dal 20 al 22 aprile. Lo slogan della Giornata fa riferimento alla pandemia di Coronavirus: “Mentre il mondo torna alla normalità, non possiamo tornare ai comportamenti di sempre”.

I primi semi della Giornata della Terra furono gettati nel corso degli anni Sessanta, negli Stati Uniti. I nomi che tornano spesso, in questa preistoria della celebrazione, sono quelli dell’attivista per la pace John McConnell, del senatore Gaylord Nelson (appoggiato dall’allora presidente John Fitzgerald Kennedy) e della biologa Rachel Carson, autrice di un saggio seminale per l’ambientalismo intitolato ‘Primavera silenziosa’ (1962). Il passaggio dalle intenzioni ai fatti avvenne purtroppo in seguito a un evento catastrofico: il 28 gennaio 1969, una fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil, al largo delle coste di Santa Barbara (USA), causò la morte di migliaia fra uccelli, delfini, foche e leoni marini. Sull’onda del disastro ambientale, gli attivisti statunitensi si coalizzarono e trovarono la forza per lanciare quella che diventerà la Giornata della Terra, celebrata a partire dal 1970.

Tradizione vuole che ogni 22 aprile si piantino alberi o semi: lo fanno celebrità e autorità di governo, spesso davanti a fotografi e telecamere, ma l’invito è esteso a tutti gli abitanti del pianeta. Basta un angolo di giardino o il vaso di un terrazzo, purché si agisca nel rispetto dell’ambiente. Fra le iniziative simboliche più eclatanti ci fu quella del 1990, nell’ambito di un’edizione dedicata al tema del riciclo: alpinisti statunitensi, cinesi e sovietici scalarono il Monte Everest e, con l’aiuto di gruppi di supporto, riportarono a valle circa due tonnellate di rifiuti abbandonati da precedenti missioni.

La mobilitazione globale ha contribuito al cosiddetto Accordo di Parigi, sottoscritto nel 2015 e firmato nel 2018: impegna gli Stati di gran parte del pianeta a contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, puntando alla soglia di 1,5 gradi. Scienziati e ambientalisti concordano nel dire che il superamento di queste temperature medie causerebbe un effetto a catena devastante, con la scomparsa di numerosissime specie animali, un sensibile aumento del livello delle acque e la desertificazione di aree sempre più vaste della Terra, con conseguenti ondate migratorie e aumento della povertà.

Parte Guelfa, in anni di duro lavoro sul campo e grazie al preziosissimo contributo offerto da ciascun confratello e consorella a porre in essere quella serie di attività istituzionali e socialmente utili che attendono alla salvaguardia dell’ambiente, attività svolte in modo dinamico e sempre nell’umile ma preziosa veste del volontariato, combatte la propria battaglia per difendere quello che appartiene a tutta la collettività con lo spirito di servizio e la dedizione che nei secoli ha contraddistinto la nostra istituzione cavalleresca. I parchi e le aree verdi sono i nostri principali obiettivi, la magnifica realtà in cui tutti siamo invitati ad operare. A piedi, a cavallo, da soli, in compagnia, in passeggiata con i nostri familiari o con il nostro cane, ci troviamo non ad assolvere un mero “incarico”, ma a donare il nostro prezioso personale contributo per la tutela dell’ambiente in cui viviamo ed in cui cresceranno i nostri figli, i nostri nipoti. Con il nostro presente, costruiremo il futuro! Non con le parole, ma soltanto con le nostre azioni potremo onorare Parte Guelfa che è la nostra “casa comune” e portare l’esempio a tutti coloro che già ci guardano con profonda ammirazione. Le nostre opere, oggi e più di ieri, andranno a colmare quel forziere ricco di tesori che un giorno lasceremo in eredità ai Cavalieri e alle Dame che prenderanno il nostro posto.

Cor unum, anima una!

 

Autore

Massimiliano Pulvano Guelfi