La rotta toscana del Cammino di San Jacopo ha la stessa radice e lo stesso valore del Cammino di Santiago spagnolo. Lo storico cammino di San Jacopo – variante in Giacomo o Giacobbe, dovute ad un diverso adattamento della forma latina Jacobus o Iacobus – affonda le sue origini direttamente nel più famoso Cammino di Santiago. Le loro storie sono intrecciate fin dall’anno 1145, quando il vescovo Atto, della Diocesi di Pistoia, ebbe in dono dall’Arcivescovo di Santiago, Diego Gemirez, un frammento del cranio di San Giacomo. La reliquia è custodita in uno splendido reliquiario ad opera di Lorenzo Ghiberti realizzato nel 1407. Il reliquiario si trova nella Cappella del Giudizio della Cattedrale di San Zeno a Pistoia.

Il reliquiario detto “Arca di San Jacopo” di Lorenzo Ghiberti

I due percorsi, di San Jacopo e di Santiago sono riconosciuti con lo stesso valore dalla Chiesa Cattolica, oltre ad avere lo stesso simbolo: la conchiglia gialla a nove raggi. La conchiglia di Santiago, una capasanta, ha tipicamente nove punte che rappresentano le nove beatitudini descritte da Gesù nel suo discorso della montagna che si trova nel Vangelo di Matteo. Le beatitudini, Gesù le elenca a coloro che vivono secondo valori e attitudini particolari, come l’essere miti, pazienti, misericordiosi, puri di cuore, volenterosi, coraggiosi.

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la Terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Mt 5,3-12 

Conchiglia capasanta simbolo del Cammino di San Jacopo

La conchiglia di Santiago è anche un antico simbolo di Amore, di rinascita e trasformazione. In alcune culture, si crede che la conchiglia rappresenti la transizione e la crescita spirituale per le sue origini marine, in quanto il mare è visto come fonte di vita, come ben evidenziò Sandro Botticelli nel dipingere la “Nascita di Venere”. Nel 2019 la città di Pistoia ha ricevuto la “Xunta galiziana il cippo che segnala la direzione del tragitto per Santiago de Compostela”: Pistoia è Santiago Minor. Il cammino di San Jacopo si dipana tra Firenze, Prato, Pistoia, Pescia, Lucca, Pisa e Livorno percorrendo da est ad ovest la Toscana attraverso la meno conosciuta via romana Aemilia Scauri. Il cammino permette di riscoprire un legame forte con il passato, una sorta di “macchina del tempo” che evidenzia le radici storico-culturali del territorio toscano nel pieno rispetto per la natura. E’ un cammino che permette di scoprire o riscoprire, antichi borghi, castelli medioevali, campagne e boschi, che rendono il percorso fortemente significativo, stimolante, spirituale e diverso.

Il Cammino di Santiago in Toscana

Una curiosità: la carta “Jacopea” , che viene rilasciata presso il Battistero di San Giovanni in Corte a Pistoia, a tutti coloro che hanno percorso almeno 50 chilometri del cammino, e’ un vero e proprio attestato, un documento di viaggio reso valido dai timbri chiamati a “credenziale”.

 

Autore

Elena Tempestini