L’Arciconfraternita di Parte Guelfa, tradizionale ente con sede centrale a Firenze attivo nella salvaguardia ambientale, desidera porre all’attenzione delle istituzioni preposte, in primis la Regione Toscana, la grande questione ambientale legata alla grande discarica presente nel fragile territorio di Piombino e della Val di Cornia. Parte Guelfa ha a cuore non solo le preservazione della natura ma anche la salute degli abitanti di quel magnifico territorio e spera che il Nucleo di Valutazione Regionale riesamini con la maggiore attenzione possibile il nuovo progetto di RiMateria di raddoppio dei volumi di discarica di rifiuti speciali.
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Il 21 Dicembre dell’anno del Signore 1001, giorno in cui la Chiesa ricorda San Tommaso, muore Ugo il Grande, Margravio di Toscana. Nipote di un re, cugino di un papa, cognato di un doge, amico di imperatori, imparentato con le più nobili famiglie dell’epoca, discendente per parte di bisnonna dal carolingio Lotario II, a sua volta discendente in linea diretta da Carlo Magno, Ugo era nato intorno al 953 ed aveva ereditato dal padre il titolo di Margravio di Tuscia all’età di circa vent’anni. Firenze è figlia di Ugo di Toscana.
Con un rituale antico più di sette secoli tra il 22 ed il 23 Novembre si terranno a Firenze le Solenni Investiture di Parte Guelfa del 2019. Le Consorelle ed i Confratelli dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa accoglieranno gli investendi, i nuovi Cavalieri e le nuove Dame di Parte Guelfa, giunti al termine di un magnifico percorso fromativo e passati dall’esame di ammissione finale. Il programma prevede la tradizionale Veglia delle Armi presso l’antica e bellissima chiesa di San Carlo in Via Calzaiuoli a Firenze nella serata del prossimo Venerdì 22 Novembre.
Le insegne di Parte Guelfa sono presenti quasi ovunque a Firenze. Un magnifico stemma può essere osservato nella Sala dei Gigli a Palazzo Vecchio, che prende il nome dai motivi floreali che ne decorano il soffitto e le pareti, è l’unica sala che ivi conserva ancora oggi l’aspetto quattrocentesco. La sala fu ricavata nel 1472 dalla divisione in due ambienti della Sala Grande effettuata da Benedetto e Giuliano da Maiano, i due ambienti sono oggi la Sala dei Gigli e la Sala delle Udienze. In questa sala si trova esposta la statua in bronzo di Giuditta e Oloferne, capolavoro di Donato de’ Bardi detto Donatello.
Nella prima settimana di Agosto una squadra di Dragoni di Parte Guelfa ha percorso a cavallo i sentieri dell’Appennino tosco-emiliano tra la valle della Sieve e la valle del Savena svolgendo un servizio di salvaguardia ambientale che rappresenta motivo di orgoglio per tutta l’Arciconfraternita. Ove non arrivano le ruote, la terra può essere percorsa dagli zoccoli dei cavalli. Dagli amici equini proviene dunque il valore aggiunto delle importanti funzioni delle squadre di Dragoni espressione dei Cavalieri di Parte Guelfa impegnati in operazioni di pattugliamento di un’ampia serie di sentieri montani.
La quarta edizione della Fiorente, la magnifica passeggiata a cavallo fiorentina organizzata da Parte Guelfa che affonda le proprie radici storiche nelle parate a cavallo che attraversavano il monumentale centro storico di Firenze, che si terrà Domenica 15 Settembre 2019, avrà il privilegio mai prima concesso di attraversare il Ponte Vecchio. Anche quest’anno, emulando le parate compiute per le visite di teste coronate, importanti personalità guideranno il corteo equestre.
Profondo cordoglio dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa per la scomparsa del marchese Lapo Mazzei, uomo di ingegno, di cuore e di cavallo. Era costantemente informato sulle attività di Parte Guelfa, sodalizio al quale apparteva come Onorario e verso il quale nutriva simpatia e interesse. Lapo Mazzei aveva 94 anni. Era nato a Firenze nel 1925 e da volontario partecipò alla Liberazione dell’Italia a fianco delle truppe inglesi. Laureato in agraria, iniziò a occuparsi dell’azienda di famiglia nel Chianti già ancora studente universitario. La sua impronta fu decisa e modernizzatrice con l’avvio di un importante processo di rinnovamento.
Il regno di San Luigi IX fu un grande dono di Dio e della Vergine Maria alla Francia, ma anche alla cristianità e al mondo intero. Il cuore di una madre, se risponde alla missione che Dio le affida, riceve tutte le grazie, tutte le delicatezze per deporre nelle anime dei suoi fanciulli le virtù al punto di farne dei Santi. Bianca di Castiglia si mostrò la degna madre d’un figlio quale fu San Luigi IX. Si può ben affermare che senza le ammirabili qualità di energia di cuore e di intelligenza di questa regina, rischiarata da una fede profonda e da una confidenza ammirabile in Maria, il modello di tutte le Madri, il mondo, forse, non avrebbe mai potuto conoscere il tipo ideale di Re e di governante cristiano. Volendo dare alla Francia un sovrano degno, Bianca confidò le sue speranze a Nostra Signora recitando sempre il rosario con le persone pie della sua corte. Il 25 aprile del 1215, a Poissy, il suo voto si realizzò. San Luigi comprese la dignità che gli era stata conferita nel battesimo, al punto che si fece chiamare Luigi di Poissy, dal nome del villaggio dove era stato battezzato e quindi diventato cristiano. L’odio verso il peccato resse l’infanzia di Luigi IX e lo spinse alla vigilanza e alla preghiera, che poi sarà la grande passione della sua vita. Egli, un giorno, sentì sua madre dire queste parole: “Dolce figlio, voi sapete che niente mi è più caro di voi; ma preferisco sapervi morto piuttosto che macchiato di peccato mortale”. E’ ai piedi degli altari e nella lettura di libri spirituali che Luigi apprendeva tanto i suoi doveri di cristiano quanto la sua missione di Re. Suo fratello primogenito morì nel 1218, suo padre morì nel 1226 e questi aveva designato come reggente la Regina Bianca.
Sant’Anna fu eletta Santa protettrice di Firenze nell’anno 1343, il 26 di luglio. Infatti in quella data, che festeggiava appunto Sant’Anna, i fiorentini riuscirono a liberarsi dello “straniero” Gualtieri di Brienne, duca di Atene. Nella chiesa di Orsanmichele, a due passi dalla piazza della Signoria ed oggi sede ecclesiastica della rinata Parte Guelfa, Firenze ha voluto ricordare la sua antica Santa Protettrice. In una vela dell’oratorio è dipinta l’immagine di Sant’Anna affrescata dal Mariotto di Nardo a fine trecento, nella posa curiosa di abbracciare la città di Firenze. Ora, di santi raffigurati in posizione di venerazione o martirio ce ne sono molti. Ma che con le loro braccia accolgano la sagoma di una città intera è cosa più bizzarra. Si chieda a qualsiasi fiorentino qual è il patrono della città e la risposta sarà univoca: San Giovanni Battista.
Alla fine del Duecento le due grandi istituzioni medievali, chiesa e impero, che dal tempo di Carlo Magno, per cinque secoli avevano dominato la storia europea, sono in piena decadenza. L’autorità del pontefice e dell’imperatore, indebolita da tre secoli di lotte per la supremazia in Europa, è ridotta a pura formalità. In Francia, Spagna, Inghilterra sono sorte tre monarchie unitarie; l’Italia e la Germania sono divise invece in un infinità di staterelli, ai quali inutilmente imperatore si sforza di imporre la sua autorità. Per l’Italia questo periodo è il periodo della graduale trasformazione dei comuni in signorie: un periodo politicamente molto confuso, caratterizzato da lotte continue fra una città e l’altra e fra un partito e l’altro di una stessa città per la conquista del potere. Eppure, nonostante queste incessanti lotte fratricide, l’Italia dimostra una virilità straordinaria.