Dante ritrova la sua Firenze e lo fa attraverso le magiche giornate vissute attraverso la Veglia delle Armi e le Solenni Investiture dei nuovi Cavalieri e Dame di Parte Guelfa. Cerimonie durate ben tre giorni, iniziate in Santa Croce con la Veglia delle Armi il venerdì 19 Novembre notte e terminate la domenica 21 Novembre mattina con l’addobbo degli ultimi aspiranti. La famiglia Alighieri finalmente ritrova la sua patria natia ed il suo bel San Giovanni che l’esilio aveva costretto ad abbandonare senza più poter farvi ritorno. Sperello di Serego Alighieri discendente diretto del sommo poeta è stato addobbato come Cavaliere di Parte Guelfa dal Console Luciano Artusi, rendendo così onore alla storia del suo antenato anch’egli Cavaliere di Parte Guelfa nella fazione dei Bianchi, più moderati ed aperti al dialogo con la Parte Ghibellina.

Il Capitano Generale di Parte Guelfa Andrea Claudio Galluzzo insieme a Sperello di Serego Alighieri

Poi è stata la volta di Pier Felice degli Uberti, discendente diretto di Manente, al tempo detto Farinata a causa per i suoi capelli biondo chiaro, degli Uberti, condottiero Ghibellino che dopo la sconfitta subita dai Guelfi a Montaperti s’oppose con fermezza al volere dei Ghibellini senesi intenzionati a distruggere Firenze mettendo in gioco la propria vita. Venne poi esiliato ed a lui il dovere di oggi della Parte Guelfa di rendergli onore addobbando un suo diretto discendente. Infine Gabriel Donati discendente di Corso Donati che con il suo atto di insubordinazione rovesciò le sorti della battaglia di Campaldino consentendo la vittoria alla fazione Guelfa che sgominò definitivamente i Ghibellini. E così la storia chiude i suoi cicli attraverso i battiti del suo cuore e attraverso il Cor Unum della Parte Guelfa che risiede nell’Anima Una di ogni suo confratello ancor oggi nuovamente dopo secoli di storia nel grido unico della Cavalleria:

Marzocco! Marzocco! Marzocco!

 

Autore

Nicola Biagi

 

Foto

Gabriele Mantellini, Mariangela Di Napoli, Lulu Dorneanu