Buona Festa della Santa Annunciazione e buon Capodanno ai Fiorentini! Sotto la Loggia dei Lanzi è posta la stele del discorso che impose ai fiorentini di iniziare l’anno e il capodanno come tutti gli altri paesi: il 1 gennaio! Questo ci ricorda che il tempo è una illusione creata dagli uomini, ma le parole che vi sono scritte dal Granduca quale difensore della pace e amplificatore dell’Armonia mai come oggi sono potenti. Nel 1240, il Comune di Firenze ordinò la distruzione di una piccola chiesa esistente da 500 anni e chiamata San Michele in Orto ma che tutti conoscevano semplicemente come Or San Michele.

Venne costruita una loggia e su alcuni pilastri vennero dipinti San Michele Arcangelo e la Madonna, da quel momento in città, tra la popolazione iniziarono dei miracoli. Nel XIV secolo, durante le guerre che colpirono anche la Toscana, venne deciso che era importante avere un deposito dove conservare il grano in caso di assedio alla città, ma il 10 luglio del 1304, il loggiato prese completamente fuoco e tutto si distrusse, anche l’immagine della Madonna ormai considerata dai cittadini come Madonna dei Miracoli e delle Grazie. Ma la rinascita di Firenze dipendeva dalla sua industria della lana la quale faceva crescere le banche e le arti mercantili. Fu per questo motivo che si unirono le corporazioni presenti in città, le quali insieme al Comune ricostruirono magnificamente questa chiesa-granaio. Ad ogni Arte fu dedicato un pilastro della chiesa, per riconoscenza e gratitudine, in quanto furono proprio esse che sostennero i costi. E in ogni pilastro vi è una bocchetta alla quale si accedeva con il sacco per contenere i grani che vi scivolavano dentro dal piano superiore. Al pianterreno la bellissima chiesa, e ai due piani superiori i granai. A vegliare la chiesa e lo svolgersi delle attività vi era l’antica Parte Guelfa, che per secoli, con le Arti, è stata la custode di Orsanmichele, ed alla quale ancora oggi dona la sua protezione. Una Madonna delle Grazie così venerata dai fiorentini per i suoi miracoli, fu dipinta da Bernardo Daddi e inserita in un tabernacolo. Firenze continuò a celebrare il suo inizio di anno il 25 di Marzo, dopo l’equinozio di primavera, continuò quello che è definito lo “stile fiorentino”. Nonostante che il Calendario Gregoriano fosse entrato in vigore nel 1582, per uniformare i giorni in tutto il mondo conosciuto, e nonostante che l’idea fosse nata decenni prima proprio da un Papa della famiglia Medici: Leone X, Firenze per più di 150 anni non prese in considerazione il calendario e continuò a festeggiare il nuovo anno il 25 Marzo.

5539

Nel 1749, fu praticamente obbligata dal nuovo Granduca di Toscana, Francesco di Asburgo-Lorena, ad adeguarsi. Ma la curiosità è che il discorso alla città di Firenze resta custodito in una lapide, scritta in latino, e posizionata sotto la Loggia dei Lanzi che così dice: “L’Imperatore Cesare Francesco, Pio, Fortunato, Augusto, Duca di Lorena e Bar e Granduca di Toscana, nato per il benessere della collettività, guardiano della libertà, amplificatore della pace, difensore della concordia, salvatore del mondo; allo scopo di evitare ogni confusione e difficoltà nel discernere il tempo ha comandato, con legge del 20 novembre del 1749, che l’epoca e gli anni della salvezza dell’uomo, che solevano essere conteggiati dalle popolazioni toscane a partire da diversi giorni, vengano da tutti fatti iniziare in un unico e identico modo, così che che non venga più osservato il precedente costume, contrario a quello dell’Impero Romano, ma che a partire dal prossimo anno 1750 e in perpetuo, il primo gennaio che segna l’inizio del nuovo anno presso gli altri popoli, venga celebrato e usato nel conteggio del tempo anche col consenso del popolo toscano”.

Ogni 25 Marzo 2022, fedele alla tradizione che la città di Firenze volle portare avanti per secoli, festeggiando l’inizio del nuovo anno nel giorno della Santa Annunciazione del Signore, Parte Guelfa in Fiorenza, città devota alla Madonna, rende omaggio al tempo scelto da Dio e alla rinascita della città.

 

Autore

Elena Tempestini