Care amiche e amici di Parte Guelfa, sono Svitlana Ostapenko e sono stata per cinque anni nel vostro meraviglioso paese come Console Generale del mio meraviglioso paese, l’Ucraina. Quando mio marito Pino, che domani sarà con voi, mi ha parlato di questa possibilità che il suo amico Nicola Cecchi gli aveva prospettato, mi sono commossa perché è come se un raggio di luce imprevisto fosse entrato nella mia casa dove sono chiusa da giorni, a Kiev. Amo l’Italia e gli italiani, uno di voi è diventato mio marito, e so che avete un cuore enorme pari a quello che stiamo dimostrando noi ucraini, in un momento cosi terribile quanto imprevedibile, come quello che Putin – e non il popolo russo – ci sta facendo vivere. Molti di noi hanno parenti e amici in Russia, abbiamo tanti legami con loro e tutta questa follia ci sembra ancora di più incomprensibile e inaccettabile. Il nostro cuore è triste, la nostra stessa esistenza è in pericolo ma non la nostra dignità ed il nostro coraggio che ogni giorno stiamo dimostrando al mondo, dal nostro presidente, ai nostri uomini che combattono, ai nostri medici che continuano a curare bambini oncologici sotto le bombe mandate da un uomo solo accecato dall’amore per il potere e per la supremazia.

L’Italia fino dal primo momento ci è stata vicina ed io lo sapevo; vi conosco bene, mi sento anche io un po’ italiana come voi, sono sicura, vi sentite un po’ ucraini. Specie a Firenze dove, accerchiati dall’esercito spagnolo, decideste di giocare a calcio in piazza Santa Croce nel 1530, in segno di scherno verso gli assedianti. Accetto con enorme piacere ma con il cuore gonfio di lacrime, l’appartenenza all’Arciconfraternita di Parte Guelfa che mi avete voluto concedere anche a nome di tutti i miei amici, concittadini e compatrioti che questo momento stanno combattendo contro tanti ragazzi russi mandati a morire, non si sa perché ma si sa da chi. Nei prossimi giorni forse riuscirò ad uscire da qui e venire in Italia, grazie al corridoio umanitario; lascerò la mia casa, la mia città, i miei amici e non so se e quando tornerò e soprattutto se e cosa ritroverò. Continuate a starci vicini come potete e preghiamo tutti insieme affinché questa brutalità finisca subito e che la ragione e la pace tornino ad avvolgerci in Europa come negli ultimi settanta anni.
Grazie guelfi, grazie fiorentini, grazie Italia.
Grazie a voi, anche noi ucraini ora ci sentiamo più italiani e più europei.

 

Autore

Svitlana Ostapenko – Світлана Остапенко