“La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno” Atti 4, 32-35
La prima lettura della Liturgia dell’11 Aprile 2021, Seconda di Pasqua e Domenica della Divina Misercordia, è tratta dagli Atti degli Apostoli e ci restituisce un quadro della vita della prima comunità Cristiana di Gerusalemme: è una comunità che vive la Resurrezione come esperienza di comunione. Ciascuno metteva tutto quello che aveva in comune, nessuno parlava di proprietà privata e non c’era fra di loro nessun bisognoso.

La Promessa viene dichiarata nell’Antico Testamento, in Deuteronomio: “Non ci sarà alcun bisogno in mezzo a voi”: adesso, dalla Resurrezione nasce questo popolo della Promessa, un popolo in cui non c’è più né povertà né miseria. Superare la paura della morte rende capace l’uomo di vivere secondo una nuova mentalità, che si concretizza nella comunione dei beni.

L’individualismo, il volere sempre qualcosa in più degli altri, è il modo di essere di coloro che pensano che la morte non sia stata vinta, di coloro che dànno importanza alle cose morte. Il vero e profondo senso di Comunità e di Fratellanza si manifesta nel condividere Cuore ed Anima, vita e spiritualità.

Lo spirito di devozione a Dio, di fratellanza col Prossimo, di condivisione e di rispetto per il Creato e delle cose di cui beneficiamo senza possederle, valori che nei secoli hanno animato la formazione di Confraternite religiose e civili, viene riassunto nelle parole “un solo Cuore ed un’Anima sola”, COR UNUM ET ANIMA UNA. Il motto della Arciconfraternita di Parte Guelfa.

 

Autore

Marco Crisci